Il
modulo di discesa, con un lieve sussulto, lascia la Nave Trasporti Lontani 56 posizionata in orbita intorno al pianeta. Traiettoria
verticale, un abbraccio alla attrazione gravitazionale.
Una
breve frazione di tempo e il modulo raggiunge gli strati esterni dei
gas atmosferici; calore e surriscaldamento. Il piccolo veicolo
cosmico bianco opaco si colora di arancione fiamma.
Sempre
di più verso la superficie; nel cuore dell'atmosfera. Attivazione
retrorazzo chimico di frenata.
Una
lama di fuoco giallo è sovrastata da una capsula spaziale che si
raffredda rapidamente e annerisce con infinite sfumature oscure.
Il
suolo è avvolto dalla nebbia e le molecole di vapore acqueo
diffondono i raggi del sole facendoli impallidire. Il modulo di
discesa scava un nitido pozzo cilindrico nella densa umidità.
Contatto
con la superficie; arresto retrorazzo di frenata; silenzio. L'unico
occupante dell'abitacolo di ridotte dimensioni, un dragomanno di
antica stirpe, apre il doppio portello e lentamente esce dal modulo.
Osserva
la sottile pellicola di ghiaccio quasi trasparente che avvolge
strutture e vegetazione spoglia. Freddo.
Il
suolo sotto il modulo di discesa è una crosta solidificata, dal
contorno irregolare, generata dal calore del propulsore. Oltre il
perimetro parte del terreno è diventato fango; le elevate
temperature hanno portato l'acqua di nuovo allo stato liquido.
L'orizzonte
mostra il profilo sfumato di impianti industriali. Nella vicinanze un
veicolo fermo e tre persone accanto; immobili. La delegazione di
accoglienza.
Il
dragomanno drappeggia sulle sue spalle un mantello verde decorato da
arcaici simboli rossi che rappresentano la posizione sociale della
sua casata.
Appesa
alla cintura porta una sacca grigia dall'aspetto liscio e
impermeabile dove, con un movimento solenne, inserisce una mano; la
estrae, e dopo avere alzato il braccio, sparge nell'aria immobile
polvere d'oro.
Un
antico e tradizionale gesto di preghiera; indispensabile per chiedere
l'assistenza degli déi e favorire la mediazione commerciale.
Egli
rappresenta le genti di un intero sistema stellare plurimondo dove le
pietre trasparenti, in questa remota ellisse dell'universo chiamate
diamanti, sono numerose all'inverosimile.
Il
pianeta che ha raggiunto dispone di interessanti quantitativi di
pietra del calore; gli abitanti la definiscono carbone.
Se
lo sguardo degli déi lo illumina forse tra poco concluderà la più
grande mediazione che la storia millenaria della sua stirpe ricordi.