venerdì 24 luglio 2015

ANGELI GUARDIANI

Tra le pareti di roccia, che delimitano i locali del forte risalente all'ottocento, vibrano le note di “parlami d'amore Marilù...”; sono accompagnate da un delizioso profumo di sugo all'amatriciana preparato con il guanciale, come vuole la tradizione.
Cristina, prima di entrare tra gli ausiliari della Guardia Nazionale, era commessa in una gastronomia; è una ottima cuoca e si occuperà lei del benessere dei nostri stomaci.
Oggi ha deciso di preparare i bucatini all'amatriciana.
La colonna sonora d'epoca arriva dal lettore CD di Lanfranco, il nostro autista. Ex autotrasportatore e motorista, appassionato di musica vintage; guida il “Lince” assegnato alla nostra squadra e cura amorevolmente l'efficienza del veicolo.
Ho deciso di raccogliere le mie esperienze in un diario. Inizia il nostro servizio di osservazione di 4 settimane e scrivo le prime parole. Con la matita sulle pagine di un quaderno; un sistema semplice che non teme difficoltà in questi tempi complicati e imprevedibili.
Il sole è splendido in questa giornata di fine estate. Le alpi offrono temperatura e paesaggio gradevoli e la parte del vecchio forte adattata a posto di avvistamento è abbastanza accogliente, vista la situazione. Sembra una vacanza; ma non è così.
Dobbiamo controllare a vista, binocolo ottico nelle ore di luce e visori a infrarossi dopo il tramonto, un settore del territorio francese; se all'orizzonte abbiamo anche solo il sospetto della presenza dell'ombra di un non morto provvederemo a una immediata comunicazione al comando d'area.
Io sono Leone, prima studente universitario e aspirante ingegnere elettronico; ora ausiliario specialista in radiocomunicazioni della Guardia Nazionale.
In questo momento si occupa del binocolo Irina, silenziosa e concentrata. Proviene dall'Ucraina e faceva la badante. Curava amorevolmente un anziano signore; poi lui si è trasformato e la ha aggredita. Per salvarsi la vita ha dovuto difendersi; lo ha fatto a pezzi con un grosso coltello da cucina.
Una esperienza tremenda che purtroppo molti sono stati costretti a vivere.
Siamo arrivati poco dopo l'alba. Il comandante del gruppo, Ciro, controlla con molta attenzione armi e equipaggiamenti. Ha i gradi di tenente, proviene da quello che erano le forze armate.
Ha partecipato a diverse missioni internazionali. Un autentico militare di professione; calmo e preparato trasmette a tutti sicurezza; era effettivo al corpo degli alpini, per lui siamo nel suo ambiente naturale.
Gli eventi sono stati tanti e rapidi. Non ho quasi avuto il tempo di metabolizzarli completamente; tutto è cambiato. Sono all'interno di questa vecchia fortificazione con persone che probabilmente non avrei mai conosciuto e devo dedicarmi a compiti che senza la presenza dell'infezione non sarebbero mai esistiti.
Sicuramente la maledizione degli zombie ha ricordato all'umanità che dobbiamo avere reciprocamente cura. Assisterci vicendevolmente; in caso di morte aiutiamo i deceduti a rimanere in quello stato. Fortunantamente noi, la nostra squadra, abbiamo fatto amicizia subito.
Un legame profondo che garantisce a ciascuno di noi che, se morirà una prima volta, gli altri lo aiuteranno a morire per sempre.
In questo momento di calma tento di riassumerli, forse questo mi aiuterà a comprendere meglio quello che nessuno avrebbe mai immaginato di vivere.
2 Novembre di qualche anno passato. Un ordigno esplode in uno dei cimiteri monumentali di Parigi; un atto terroristico spettacolare, morti, feriti. Cadaveri freschi a pezzi mischiati con quelli stagionati lanciati nelle immagini dei telegiornali e diffusi in rete.
Una bomba sporca; le autorità lo comprendono immediatamente. Esplosivo a alto potenziale miscelato con sabbia inquinata con residui biologici; uno scenaro da guerra batteriologica.
Intervengono NATO e Unione Europea. Sviluppano una operazione di decontaminazione di persone e strutture e in tempi brevi la Francia torna alla normalità.
L'attentato è rivendicato con attendibilità da 3 organizzazioni terroristiche internazionali con orientamenti ideologici opposti e contrastanti. In scia una miriade di segnalazioni prive di fondamento o, in molti casi, opera di mitomani.
I responsabili non sono mai stati individuati, forse a questo punto non ha più importanza.
Rimangono orrore e le solite polemiche politiche; le autorità garantiscono, dopo accurate verifiche, che tutto è in ordine. Alcuni mesi dopo filtrano notizie, regolarmente smentite, di cadaveri che hanno ripreso vita; morti viventi aggrediscono personale medico e famigliari.
In un blog si racconta di un impresario di pompe funebri sbranato dall'oggetto delle sue attenzioni.
Si tratta dei primi casi relativamente isolati. Autorità e governi riescono a tenerli nascosti.
La situazione inizia a degenerare in tutto il pianeta; anche le forme di vita animali sono colpite con le stesse manifestazioni delle persone.
La vita è una e la morte è doppia. Una prima naturale e momentanea e poi quella definitiva se qualche altra persona ha la prontezza di sparare, fare a pezzi o incendiare il caro estinto.
Gli scienziati riescono a isolare un virus sconosciuto potente, indistruttibile e ormai diffuso in tutto il pianeta. La realtà è gelidamente atroce. Le particelle di sabbia luride ricadute a parigi dopo l'attentato hanno legato con batteri emersi da decenni, o secoli di sepolture, e silenziosamente il morbo incurabile dei non morti è scivolato tra noi.
Virus sconosciuto, impossibile da individuare durante le operazioni di bonifica messe in atto dopo l'attentato terroristico e come se non bastasse resistente a qualsiasi terapia conosciuta.
Mentre vertici militari, capi di stato e scienziati si insultano ferocemente scambiandosi accuse reciproche riguardanti la mancata individuazione immediata dell'infezione la situazione degenera.
Parigi, città cosmopolita e visitata da persone in arrivo e partenza per tutto il mondo è il punto di partenza ideale per l'infezione. La situazione degenera in tutto il pianeta. Fine di ogni genere di sistema organizzato. In Italia, come in altre nazioni, la situazione è relativamente sotto controllo anche se la popolazione è messa a dura prova non solo materialmente ma anche psicologicamente. Il significato della parola “etica” ha avuto parecchi cambiamenti.
In un modo globalizzato crollato tutti subiamo le conseguenze di carenze di ogni genere; scarsità di materie prime, reti di comunicazione traballanti, difficolltà nell'approvigionamento di farmaci e derrate alimentari.
In questo scenario maledetto arriva se non una soluzione almeno un aiuto concreto.
La ricerca e le attività spaziali, ormai troppo onerose per le finanze pubbliche sempre in passivo di tutti i governi, sono affidate completamente a aziende private.
Le maggiori società aerospaziali costituiscono una conglomerata. Spacenetwork.
Operano in orbita terrestre e sulla Luna. Ambiscono alla conquista di Marte; dispongono di 3 grandi stazioni spaziali orbitali geostazionarie e di una enorme base mineraria lunare.
Circa 10.000 persone sono nello spazio alle loro dipendenze affiancate da robot e attrezzature produttive.
Per i trasporti e collegamenti Spacenetwork ha organizzato una imponente flotta di Twinshuttle; navette spaziali di ultima generazione equipaggiate con propulsori a doppia azione.
Volano in atmosfera come aerei e si muovono nello spazio come astronavi. Voci non confermate affermano che siano state utilizzate dalle persone ai vertici di società finanziarie e industriali per trovare rifugio sulla luna.
Al riparo tra le stelle Spacenetwork ha convertito i robot industriali in androidi specializzati nel contrasto degli zombie. Sono antropomorfi, costruiti in titanio. Sagome quasi umane opache e equipaggiate di sensori per discriminare i viventi dai non morti; inarrestabili grazie all'energia delle celle a combustibile.
Dissolvono gli zombie con i lanciafiamme al plasma incorporati. Sviluppano temperature altissime in grado di annientare anche i possibili resti dell'innominabile virus.
Sbarcano dagli Twinshuttle. Creano e presidiano aree sicure, dove la vita può riprendere.
La gente li chiama “angeli guardiani”.
Tutto questo però avviene a delle condizioni.
Per inviare gli angelici robot la Spacenetwork esige che i governi, o quello che più si avvicina a una rappresentanza istituzionale, ratifichino il documento di adesione al “Consiglio del benessere mondiale”.
Questo prevede l'immediata cessione alla Spacenetwork della sovranità nazionale e la perdita per i cittadini di ogni forma di diritto civile, politico e della libertà personale e di espressione.
Il programma ha avuto molte adesioni, ma esistono nazioni e popoli che per evitare di cedere il corpo agli zombie non sono disponibili a regalare l'anima a una conglomerata.
Gli italiani non ne hanno voluto sapere. Quando il governo francese ha accettato in Corsica è esplosa la ribellione; ai corsi si sono unite le truppe della Legione straniera e ora l'isola è uno stato indipendente.
Italia, Corsica, Germania, Regno Unito, Slovenia, Croazia, Austria, Egitto, Israele e Turchia costituiscono l'Alleanza delle Nazioni. Le basi dell'accordo sono semplici: aiuto reciproco e fraterno nel contrasto dei non morti e fermezza granitica nel respingere la proposta del “Consiglio del benessere mondiale”.
Vienna è stata liberata dalla presenza di un orda zombie dalle forze dell'Alleanza con una durissima battaglia. Le forze armate egiziane, turche e israeliane riescono a tenere libere le coste del nord africa e di parte del medio oriente assicurando un minimo di forniture di gas naturale e petrolio.
I trasporti sono affidati a dirigibili senza equipaggio; ricoperti di celle fotovoltaiche, equipaggiati con batterie a lunga carica e spinti da motori elettrici assicurano gli spostamenti dei materiali e la ricognizione.
Lenti e silenziosi seguono la rotta grazie a quello che è rimasto funzionante dei sistemi GPS; se si trovano in area priva di copertura subentrano le piattaforme inerziali e i giroscopi associate a CPU dedicate.
Dalle profondità dell'america del sud e dell'africa arrivano notizie frammentarie; raccontano di un contagio esponenziale, incontenibile. Noi siamo concentrati, attenti.
Gli “angeli guardiani” liberano province, in alcuni casi intere regioni, e impediscono il ritorno degli zombie. Questi ultimi si aggregano in una massa che vaga nei territori indifesi e si ingrandisce progressivamente; in europa orientale i rapporti dei comandi militari riferiscono di legioni di non morti distrutte con bombe al fosforo.
Campi e strade asfaltati con migliaia di resti organici carbonizzati sono diventate un nauseabondo tappeto per altri zombie che avanzavano verso postazioni che avevano esaurito ogni possibile munizione.
Lo scontro è stato risolto con le baionette e le pale nelle mani di persone alle quali è rimasta solo la certezza di livelli sempre più profondi di mostruosità; una battaglia atroce dove le persone amiche aggredite e intaccate dai non morti improvvisamente si trasformavano in un nemico da abbattere.
Una debole luce di speranza è stata accesa nel Regno Unito. Laboratori e strutture organizzate per ideare e produrre agenti batteriologici per la guerra biologica sono stati convertiti in una organizzazione di ricerca per comprendere la fisiologia degli zombie e sintetizzare un antidoto.
Lentamente progrediscono nella loro missione. Dobbiamo resistere e forse il tempo, e gli scienziati, potranno aiutare quello che resta dell'umanità.
Essere umani, vivi e non putrefatti ha assunto un nuovo significato. Ogni sconosciuto è un amico e tutti abbiamo il dovere di collaborare. In ogni modo; altrimenti le nostre menti si spegneranno e la morte spirituale potrebbe annullare la forza che aiuta tutti noi a proseguire in questo difficile cammino.
Forse, tra qualche anno, riusciremo a contarci; stabiliremo di nuovo con precisone il numero degli abitanti del pianeta.
Solo allora comprenderemo quali sono stati gli effetti reali dell'infezione.
Questo è l'inizio del mio diario. Con la protezione del Signore spero di avere la possibilità di aggiungere molte altre pagine; tra poco è il mio turno al binocolo.
Attendiamo i non morti oppure, tutti lo pensano e nessuno per ora lo dice, degli “angeli guardiani” programmati per annientarci; oppure tutte e due gli elementi insieme.
Vedremo. In ogni caso i fucili mitragliatori sono accuratamente lubrificati e pronti con il colpo in canna; siamo preparati a usarli, senza esitazioni.