C'era
una volta. Le favole iniziano sempre con queste parole.
Le
favole; un aspetto della cultura terrestre affascinante. Nel mondo
dal quale proviene non esistono.
Gli
abitanti del pianeta di origine tramandano delle leggende, ma non dei
racconti fantasiosi creati dalle persone.
Appena
è riuscito a impiegare e comprendere le principali lingue parlate
dai popoli della Terra ha iniziato a leggere favole. Una compagnia
che non ha mai abbandonato.
Forse
la sua vicenda assomiglia a una descrizione fantastica; il tempo
sembra offuscarla con un alone di evanescente irrealtà.
Non
può e non vuole scrivere i suoi ricordi. Ma quando nella mente
scorrono le immagini della memoria sembrano accompagnate dal fatidico
“c'era una volta”.
Hta/je;
una grande sfera irregolare prevalentemente rocciosa inserita nel
sistema dei 16 pianeti. Illuminata dalla fioca radiazione di una
stella lontana, il mondo che ha generato gli eventi che lo hanno
condotto sulla terra.
Imkl
e Futz sono i satelliti disabitati, umidi e freddi di Hta/je. La loro
superficie è quasi interamente ricoperta di acqua e ghiaccio; 2
elementi scarsi e preziosi sul globo al centro delle traiettorie
delle loro orbite.
Il
clan dei dei votati alle stelle raggiunge i planetoidi con i possenti
vascelli cosmici e preleva l'acqua. Avviene da tempi immensi e per la
gente di Hta/je è la soluzione per avere risorse idriche abbondanti.
Una
nave è tornata con le cisterne vuote, senza il carico del prezioso
liquido; in compenso porta i segni dei colpi di armi a proiezione
ionica e i corpi privi di vita di buona parte dei votati che la
conducono. Un messaggio chiaro da parte della gente di Ovwfa, il
pianeta più vicino e rivale di Hta/je; hanno occupato le sorgenti
cosmiche.
Ora
l'acqua ha un prezzo; è definito in minerali preziosi e la
quotazione è esclusivamente al rialzo.
I
volumi di estrazione sempre più elevati conducono alla devastazione
geologica, e alla fine di Hta/je come mondo abitabile; l'alternativa
è la morte collettiva per arsura.
Per
l'essere vivente che ora conosce le favole tutto questo non ha
nessuna importanza. Lavora nelle miniere più profonde, dove l'unica
luce conosciuta è quella artificiale; non salirà mai in superficie.
Dopo la morte i suoi resti sono destinati all'inumazione nelle
caverne.
Sconta
una condanna a vita ai lavori forzati; ha ucciso con il veleno 2
persone.
Ja|bli\ib
questo è il nome che corrisponde a una riga di codice sillabico che
individua i criminali pericolosi. Nato in una oscura famiglia di un
subclan, dotato di elevata intelligenza, con enormi sforzi si è
affrancato dalle umili origini diventando maestro di calcolo
alchemico.
Quando
l'accademia della conoscenza deve assegnare la posizione di gran
maestro è il candidato favorito; gli spettri del passato affiorano.
In consiglio qualche membro ricorda e riferisce dell'appartenenza a
un clan socialmente basso. Ja|bli\ib è escluso.
Accetta
con serenità gli esiti; organizza i festeggiamenti in onore del
nuovo gran maestro e del consiglio. Per rendere l'evento
indimenticabile aggiunge veleno alle bevande.
Decedono
2 grandi accademici; molti altri accusano malori e rischiano la vita.
Prima sospettato e poi arrestato dagli armigeri della regola senza
esitazioni ammette la responsabilità dell'accaduto.
Dichiara
di avere un solo rammarico; ormai non ha la possibilità di
vendicarsi dell'erborista oscuro che gli ha fornito una sostanza
tossica con qualità decisamente inferiori al previsto.
Nelle
viscere del sottosuolo attende; alla prima occasione vuole gettarsi
in uno strapiombo e porre fine alla condanna in anticipo.
Durante
una delle infinite frazioni di tempo le guardie, senza nessuna
spiegazione, lo prelevano; è condotto di fronte al consiglio
planetario. Il primo consigliere lo osserva, poi inizia a parlare.
Ja|bli\ib ascolta quello che ha da dire.
Impugnare
le armi e tentare di costringere al ritiro gli invasori che occupano
Imkl e Futz è una impresa pericolosa. Esiste il rischio concreto di
raggiungere la distruzione reciproca; la soluzione alternativa
prevede la colonizzazione e lo sfruttamento delle risorse di un
pianeta ricco di acqua.
Se
l'operazione riesce i sacri satelliti sono destinati all'abbandono;
un inutile strumento di ricatto nelle mani dei guerrieri di Ovwfa.
Il
bersaglio della missione è molto lontano e studiato da tempo; i suoi
abitanti sono inconsapevoli di osservazioni e intercettazioni
effettuati grazie alle sonde che percorrono i condotti invisibili del
cosmo sfruttando le alterazioni dello spazio e della materia.
Definiscono
il loro mondo terra e chiamano sole la stella che gli dona la vita;
conoscono le strade dell'universo da un tempo breve. Al momento poche
migliaia di loro vivono, con grande difficoltà, sulla superficie
rossa e inospitale di un pianeta vicino chiamato Marte. Sembra la
loro unica e misera conquista.
Una
sfera di salvataggio è pronta per accogliere un individuo. Inserita
in una fenditura della impalpabile energia cosmica ha come
destinazione la prossimità della terra; l'occupante simula un
incidente spaziale, deve farsi accogliere. Il suo compito è
comunicare ai clan della guerra di Hta/je le condizioni difensive
della futura colonia; informazioni necessarie per portare a termine
una invasione sicura e con perdite ridotte.
Per
la missione il prescelto è Ja|bli\ib. Se, con l'assistenza degli
spiriti, gli avvenimenti seguiranno le previsioni tornerà libero.
Nel caso contrario attenderà la fine dell'esistenza all'interno
della capsula di salvataggio; un sarcofago funerario alla deriva tra
le pieghe dello spazio.
Gli
sembra tutto insensato. Accetta; cerca la morte e questa è
probabilmente l'occasione per avere rapidamente il suo abbraccio.
Studia
velocemente tutte le segrete informazioni accumulate in relazione
alla terra estrapolate dalle matrici delle sonde. Lanciato
nell'infinito, perde conoscenza. Si riprende all'interno di una
grande cupola, guardato da un nutrito numero di terrestri che lo
scrutano muovendo lentamente le teste.
Un
corpo con la testa, visto da vicino è strano; la specie alla quale
appartiene Ja|bli\ib non ha questo organo mobile. I loro occhi
arancioni sono posizionati sotto la linea delle spalle e hanno
membrane uditive nei fianchi. La pelle è grigia e ruvida per tutti.
Invece
i suoi ignari salvatori hanno le epidermidi di colori e sfumature
diversi. Anche loro sono antropomorfi ma le mani hanno solo 5 dita.
Poche
in confronto alle 8 lunghe e esili dita per mano dell'essere che
chiamano l'alieno.
Si
rende conto della statura variabile e differente; una stranezza. La
gente di Eta/e è tutta sottile e con la stessa altezza.
La
morte non lo ha accolto; deve proseguire la simulazione. Con pazienza
gli fanno comprendere che si trova all'interno della base marziana
internazionale.
Una
navetta è pronta per condurlo sulla terra, dove è atteso con ansia.
La popolazione di un intero pianeta è in fibrillazione; hanno la
prova vivente che altre forme di vita intelligenti e evolute sono
presenti nell'universo.
Il
pianeta terra. Acqua in tutti gli stati in quantitativi spaventosi.
Oltre a questo, in confronto al mondo che ha lasciato, la luminosità
del sole, le stelle più brillanti.
Apprende
rapidamente le principali lingue. Tanti idiomi al posto di uno solo;
è quasi stordito. Racconta di essere parte dell'equipaggio di una
nave per esplorazioni commerciali colpita improvvisamente da un
asteroide e andata distrutta.
Lo
osservano con cura; nei limiti delle conoscenze disponibili lo
sottopongono a esami medici. La fisiologia è abbastanza simile a
quella umana; l'apparato digerente è adatto a digerire frutta a
verdura terrestri.
Hanno
difficoltà a pronunciare il suo nome; inizia con la lettera “J”
e gli propongono di chiamarsi Jules. Accetta con entusiasmo.
Jules
scopre una infinita serie di sapori gradevoli. Lo presentano a
rappresentanti delle istituzioni e poi inizia una serie di incontri
con scienziati e tecnici.
Esclusivamente
per lui creano una apposita “Agenzia per gli affari alieni”. Si
trova sul pianeta delle differenze, è sorpreso da tutto; anche dalle
infinite attenzioni che gli sono riservate.
Prova
istintivamente simpatia per i terrestri, ma deve perseguire i suoi
scopi; non può permettere che Hta/je diventi un desolato ammasso di
roccia inerte. Ha finito di inseguire la morte, ora vuole la essere
libero.
Collabora
attivamente con l'Agenzia Spaziale Mondiale mettendo a disposizione
le sue conoscenze scientifiche; propone un progetto per tentare di
comunicare la propria posizione al suo mondo di origine.
Approvato.
Jules l'alieno ha raccontato di un popolo pacifico dedito al
commercio; in realtà vuole inviare, opportunamente nascoste, le
notizie indispensabili per mettere in pratica il piano di invasione.
Ha
a disposizione i trasmettitori laser impiegati per la calibrazione
delle reti dei satelliti artificiali; modifica il puntamento e dalla
terra linee luminose attraversano scintillando il cielo e si perdono
nelle profondità dello spazio.
Ripete
l'operazione più volte, poi dichiara l'esperimento terminato per non
suscitare sospetti; nelle sottoportanti dei segnali laser sono
nascoste le informazioni militari e industriali che portano alla fine
della sua pena.
Deve
attendere pazientemente l'arrivo dei suoi simili. Jules ha tutto il
tempo per pensare; forse poteva evitare di agire come un infiltrato.
Il
suo subclan lo ha disconosciuto dopo la condanna e per loro sarà
sempre un reietto; tra la sua gente non ha più amici. I terrestri lo
trattano bene, la possibilità di rimanere indisturbato in quello che
per lui è un nuovo mondo e una seconda vita è allettante.
Si
rende conto che le sue azioni non sono state condizionate dalla
lealtà verso la gente di Hta/je ma dalla paura. In assenza delle sue
comunicazioni possono mandare altri. Cattura e ritorno nelle miniere
profonde sono assicurati.
Legge,
assorbe la cultura terrestre. Divora i libri di favole e adora la
musica. Spera, e prega gli spiriti, che dopo l'invasione tutto questo
non vada perso.
Visita
luoghi incredibili, lussureggianti di vegetazione e deserti
sconfinati. Per l'alieno l'assenza di un panorama roccioso uniforme e
monotono e la mancanza di molti vulcani fumanti sono un miracolo.
Calcolo
alchemico convertito in una specializzazione terrestre equivale a
fisica. L'alieno vive e lavora a Praga, un impiego renumerativo nei
laboratori dedicati allo sviluppo del trasporto della materia e
dispone di un appartamento minimalista in un quartiere tranquillo.
Diventa
un personaggio pubblico, intervistato dai media e ambito dai
talk-show per averlo come partecipante nell'attesa del contatto con
altri suoi simili. Il tempo scorre e Jules aspetta l'attacco che
ritiene vicino.
Intanto
lo hanno addirittura ingaggiato come protagonista per la pubblicità
di una nuova automobile a conduzione automatica. Una esperienza
nuova, quasi inconcepibile, strana e divertente.
Un
tranquillo giorno di lavoro come tanti fino a quando un messaggio
urgente nella posta elettronica gli procura un sobbalzo; è una
convocazione della direzione della Agenzia Spaziale Mondiale. Deve
recarsi a Lima, hanno comunicazioni urgenti e riservate che lo
riguardano.
Lo
accompagna un ansia feroce. Teme di essere stato scoperto e ipotizza
conseguenze drammatiche per la sua persona; i funzionari ai vertici
dell'Agenzia lo attendono riuniti intorno a un grande tavolo.
Sono
vestiti con abiti formali, colletti bianchi, anche l'alieno indossa
i suoi abiti migliori, confezionati adattando lo stile alle
caratteristiche del suo corpo. Una usanza, quella degli indumenti,
che per lui non è una novità anche se la consistenza dei tessuti è
molto diversa, in alcuni momenti quasi fastidiosa per la sua pelle.
L'ambiente
è teso. Jules ha imparato a riconoscere il significato delle
espressioni del volto, non è facile per colui che appartiene a una
specie senza testa e viso.
Vede
gente con quella che definiscono faccia da funerale, non prevede
nulla di buono. Il direttore generale rompe il silenzio:
-abbiamo
progredito parecchio con il programma spaziale per le esplorazioni
lontane, questo grazie anche al tuo contributo. Siamo riusciti a
individuare una fenditura spazio-temporale. Secondo noi aveva la
possibilità di portare al tuo mondo; abbiamo fatto entrare un
satellite e ora ha iniziato a inviare le immagini.-
L'alieno
trasale, riesce a stento a non tremare; il terrestre continua a
parlare:
-non
è quello che attendevamo. Non riesco a trovare le parole esatte per
spiegarti... è meglio che tu veda con i tuoi occhi.-
Il
proiettore olografico riempie la sala riunioni con figure
tridimensionali. Definite e orrende.
Hta/je
completamente avvolto da una nube; il radiospettrometro garantisce
che è costituita da una miscela di gas tossici. Nessuna forma di
vita presente sul pianeta che mostra una superficie ricoperta di
crateri carbonizzati.
Città,
strade, strutture tutto è scomparso, finito. I satelliti, e
sorgenti, sono due asteroidi rocciosi completamente aridi.
Nello
spazio vagano detriti di ogni dimensione e resti di navi spaziali
sventrate e distrutte circondate da una miriade di cadaveri alla
deriva; Ovwfa, il mondo che contendeva il controllo del sistema
planetario, è una sfera in fiamme. Pira funebre di una intera
popolazione.
Jules
esprime profonda tristezza; racconta ai presenti di non avere idea di
quello che è accaduto mentre tentano di confortarlo. In realtà
conosce la tragica verità. Dall'inizio dell'operazione di
infiltrazione è trascorso del tempo e la situazione è degenerata in
un abbraccio mortale reso molto energico dall'impiego massivo di armi
a fusione.
Pensa
al suo inconscio; un altra novità appresa vivendo sulla terra.
Forse, involontariamente , ha ritardato la trasmissione delle
informazioni necessarie all'invasione perché desidera essere per
sempre cittadino di un mondo nuovo e lasciare all'oblio la sua
precedente esistenza.
Contemporaneamente
sente che la sua coscienza porta un peso supplementare; alle 2 vite
stroncate con rabbia deve aggiungere la fine di milioni di individui
e si sente sollevato, e in colpa, perché ora nessuno ha la
possibilità di tradirlo e svelare le ragioni occulte della sua
presenza.
Una
forma di vita unica trasferita in un pianeta alieno; questo è il
destino che non ha mai lontanamente immaginato. Tenta sempre di
dimenticare il reale motivo della sua presenza, nessuno deve sapere.
Quando
durante il sonno i ricordi e i sogni si uniscono una voce, lenta e
sommessa, risuona nella sua mente...c'era una volta un pianeta
lontano lontano dove uno degli abitanti aveva...