domenica 6 dicembre 2015

INFILTRATO

C'era una volta. Le favole iniziano sempre con queste parole.
Le favole; un aspetto della cultura terrestre affascinante. Nel mondo dal quale proviene non esistono.
Gli abitanti del pianeta di origine tramandano delle leggende, ma non dei racconti fantasiosi creati dalle persone.
Appena è riuscito a impiegare e comprendere le principali lingue parlate dai popoli della Terra ha iniziato a leggere favole. Una compagnia che non ha mai abbandonato.
Forse la sua vicenda assomiglia a una descrizione fantastica; il tempo sembra offuscarla con un alone di evanescente irrealtà.
Non può e non vuole scrivere i suoi ricordi. Ma quando nella mente scorrono le immagini della memoria sembrano accompagnate dal fatidico “c'era una volta”.
Hta/je; una grande sfera irregolare prevalentemente rocciosa inserita nel sistema dei 16 pianeti. Illuminata dalla fioca radiazione di una stella lontana, il mondo che ha generato gli eventi che lo hanno condotto sulla terra.
Imkl e Futz sono i satelliti disabitati, umidi e freddi di Hta/je. La loro superficie è quasi interamente ricoperta di acqua e ghiaccio; 2 elementi scarsi e preziosi sul globo al centro delle traiettorie delle loro orbite.
Il clan dei dei votati alle stelle raggiunge i planetoidi con i possenti vascelli cosmici e preleva l'acqua. Avviene da tempi immensi e per la gente di Hta/je è la soluzione per avere risorse idriche abbondanti.
Una nave è tornata con le cisterne vuote, senza il carico del prezioso liquido; in compenso porta i segni dei colpi di armi a proiezione ionica e i corpi privi di vita di buona parte dei votati che la conducono. Un messaggio chiaro da parte della gente di Ovwfa, il pianeta più vicino e rivale di Hta/je; hanno occupato le sorgenti cosmiche.
Ora l'acqua ha un prezzo; è definito in minerali preziosi e la quotazione è esclusivamente al rialzo.
I volumi di estrazione sempre più elevati conducono alla devastazione geologica, e alla fine di Hta/je come mondo abitabile; l'alternativa è la morte collettiva per arsura.
Per l'essere vivente che ora conosce le favole tutto questo non ha nessuna importanza. Lavora nelle miniere più profonde, dove l'unica luce conosciuta è quella artificiale; non salirà mai in superficie. Dopo la morte i suoi resti sono destinati all'inumazione nelle caverne.
Sconta una condanna a vita ai lavori forzati; ha ucciso con il veleno 2 persone.
Ja|bli\ib questo è il nome che corrisponde a una riga di codice sillabico che individua i criminali pericolosi. Nato in una oscura famiglia di un subclan, dotato di elevata intelligenza, con enormi sforzi si è affrancato dalle umili origini diventando maestro di calcolo alchemico.
Quando l'accademia della conoscenza deve assegnare la posizione di gran maestro è il candidato favorito; gli spettri del passato affiorano. In consiglio qualche membro ricorda e riferisce dell'appartenenza a un clan socialmente basso. Ja|bli\ib è escluso.
Accetta con serenità gli esiti; organizza i festeggiamenti in onore del nuovo gran maestro e del consiglio. Per rendere l'evento indimenticabile aggiunge veleno alle bevande.
Decedono 2 grandi accademici; molti altri accusano malori e rischiano la vita. Prima sospettato e poi arrestato dagli armigeri della regola senza esitazioni ammette la responsabilità dell'accaduto.
Dichiara di avere un solo rammarico; ormai non ha la possibilità di vendicarsi dell'erborista oscuro che gli ha fornito una sostanza tossica con qualità decisamente inferiori al previsto.
Nelle viscere del sottosuolo attende; alla prima occasione vuole gettarsi in uno strapiombo e porre fine alla condanna in anticipo.
Durante una delle infinite frazioni di tempo le guardie, senza nessuna spiegazione, lo prelevano; è condotto di fronte al consiglio planetario. Il primo consigliere lo osserva, poi inizia a parlare. Ja|bli\ib ascolta quello che ha da dire.
Impugnare le armi e tentare di costringere al ritiro gli invasori che occupano Imkl e Futz è una impresa pericolosa. Esiste il rischio concreto di raggiungere la distruzione reciproca; la soluzione alternativa prevede la colonizzazione e lo sfruttamento delle risorse di un pianeta ricco di acqua.
Se l'operazione riesce i sacri satelliti sono destinati all'abbandono; un inutile strumento di ricatto nelle mani dei guerrieri di Ovwfa.
Il bersaglio della missione è molto lontano e studiato da tempo; i suoi abitanti sono inconsapevoli di osservazioni e intercettazioni effettuati grazie alle sonde che percorrono i condotti invisibili del cosmo sfruttando le alterazioni dello spazio e della materia.
Definiscono il loro mondo terra e chiamano sole la stella che gli dona la vita; conoscono le strade dell'universo da un tempo breve. Al momento poche migliaia di loro vivono, con grande difficoltà, sulla superficie rossa e inospitale di un pianeta vicino chiamato Marte. Sembra la loro unica e misera conquista.
Una sfera di salvataggio è pronta per accogliere un individuo. Inserita in una fenditura della impalpabile energia cosmica ha come destinazione la prossimità della terra; l'occupante simula un incidente spaziale, deve farsi accogliere. Il suo compito è comunicare ai clan della guerra di Hta/je le condizioni difensive della futura colonia; informazioni necessarie per portare a termine una invasione sicura e con perdite ridotte.
Per la missione il prescelto è Ja|bli\ib. Se, con l'assistenza degli spiriti, gli avvenimenti seguiranno le previsioni tornerà libero. Nel caso contrario attenderà la fine dell'esistenza all'interno della capsula di salvataggio; un sarcofago funerario alla deriva tra le pieghe dello spazio.
Gli sembra tutto insensato. Accetta; cerca la morte e questa è probabilmente l'occasione per avere rapidamente il suo abbraccio.
Studia velocemente tutte le segrete informazioni accumulate in relazione alla terra estrapolate dalle matrici delle sonde. Lanciato nell'infinito, perde conoscenza. Si riprende all'interno di una grande cupola, guardato da un nutrito numero di terrestri che lo scrutano muovendo lentamente le teste.
Un corpo con la testa, visto da vicino è strano; la specie alla quale appartiene Ja|bli\ib non ha questo organo mobile. I loro occhi arancioni sono posizionati sotto la linea delle spalle e hanno membrane uditive nei fianchi. La pelle è grigia e ruvida per tutti.
Invece i suoi ignari salvatori hanno le epidermidi di colori e sfumature diversi. Anche loro sono antropomorfi ma le mani hanno solo 5 dita.
Poche in confronto alle 8 lunghe e esili dita per mano dell'essere che chiamano l'alieno.
Si rende conto della statura variabile e differente; una stranezza. La gente di Eta/e è tutta sottile e con la stessa altezza.
La morte non lo ha accolto; deve proseguire la simulazione. Con pazienza gli fanno comprendere che si trova all'interno della base marziana internazionale.
Una navetta è pronta per condurlo sulla terra, dove è atteso con ansia. La popolazione di un intero pianeta è in fibrillazione; hanno la prova vivente che altre forme di vita intelligenti e evolute sono presenti nell'universo.
Il pianeta terra. Acqua in tutti gli stati in quantitativi spaventosi. Oltre a questo, in confronto al mondo che ha lasciato, la luminosità del sole, le stelle più brillanti.
Apprende rapidamente le principali lingue. Tanti idiomi al posto di uno solo; è quasi stordito. Racconta di essere parte dell'equipaggio di una nave per esplorazioni commerciali colpita improvvisamente da un asteroide e andata distrutta.
Lo osservano con cura; nei limiti delle conoscenze disponibili lo sottopongono a esami medici. La fisiologia è abbastanza simile a quella umana; l'apparato digerente è adatto a digerire frutta a verdura terrestri.
Hanno difficoltà a pronunciare il suo nome; inizia con la lettera “J” e gli propongono di chiamarsi Jules. Accetta con entusiasmo.
Jules scopre una infinita serie di sapori gradevoli. Lo presentano a rappresentanti delle istituzioni e poi inizia una serie di incontri con scienziati e tecnici.
Esclusivamente per lui creano una apposita “Agenzia per gli affari alieni”. Si trova sul pianeta delle differenze, è sorpreso da tutto; anche dalle infinite attenzioni che gli sono riservate.
Prova istintivamente simpatia per i terrestri, ma deve perseguire i suoi scopi; non può permettere che Hta/je diventi un desolato ammasso di roccia inerte. Ha finito di inseguire la morte, ora vuole la essere libero.
Collabora attivamente con l'Agenzia Spaziale Mondiale mettendo a disposizione le sue conoscenze scientifiche; propone un progetto per tentare di comunicare la propria posizione al suo mondo di origine.
Approvato. Jules l'alieno ha raccontato di un popolo pacifico dedito al commercio; in realtà vuole inviare, opportunamente nascoste, le notizie indispensabili per mettere in pratica il piano di invasione.
Ha a disposizione i trasmettitori laser impiegati per la calibrazione delle reti dei satelliti artificiali; modifica il puntamento e dalla terra linee luminose attraversano scintillando il cielo e si perdono nelle profondità dello spazio.
Ripete l'operazione più volte, poi dichiara l'esperimento terminato per non suscitare sospetti; nelle sottoportanti dei segnali laser sono nascoste le informazioni militari e industriali che portano alla fine della sua pena.
Deve attendere pazientemente l'arrivo dei suoi simili. Jules ha tutto il tempo per pensare; forse poteva evitare di agire come un infiltrato.
Il suo subclan lo ha disconosciuto dopo la condanna e per loro sarà sempre un reietto; tra la sua gente non ha più amici. I terrestri lo trattano bene, la possibilità di rimanere indisturbato in quello che per lui è un nuovo mondo e una seconda vita è allettante.
Si rende conto che le sue azioni non sono state condizionate dalla lealtà verso la gente di Hta/je ma dalla paura. In assenza delle sue comunicazioni possono mandare altri. Cattura e ritorno nelle miniere profonde sono assicurati.
Legge, assorbe la cultura terrestre. Divora i libri di favole e adora la musica. Spera, e prega gli spiriti, che dopo l'invasione tutto questo non vada perso.
Visita luoghi incredibili, lussureggianti di vegetazione e deserti sconfinati. Per l'alieno l'assenza di un panorama roccioso uniforme e monotono e la mancanza di molti vulcani fumanti sono un miracolo.
Calcolo alchemico convertito in una specializzazione terrestre equivale a fisica. L'alieno vive e lavora a Praga, un impiego renumerativo nei laboratori dedicati allo sviluppo del trasporto della materia e dispone di un appartamento minimalista in un quartiere tranquillo.
Diventa un personaggio pubblico, intervistato dai media e ambito dai talk-show per averlo come partecipante nell'attesa del contatto con altri suoi simili. Il tempo scorre e Jules aspetta l'attacco che ritiene vicino.
Intanto lo hanno addirittura ingaggiato come protagonista per la pubblicità di una nuova automobile a conduzione automatica. Una esperienza nuova, quasi inconcepibile, strana e divertente.
Un tranquillo giorno di lavoro come tanti fino a quando un messaggio urgente nella posta elettronica gli procura un sobbalzo; è una convocazione della direzione della Agenzia Spaziale Mondiale. Deve recarsi a Lima, hanno comunicazioni urgenti e riservate che lo riguardano.
Lo accompagna un ansia feroce. Teme di essere stato scoperto e ipotizza conseguenze drammatiche per la sua persona; i funzionari ai vertici dell'Agenzia lo attendono riuniti intorno a un grande tavolo.
Sono vestiti con abiti formali, colletti bianchi, anche l'alieno indossa i suoi abiti migliori, confezionati adattando lo stile alle caratteristiche del suo corpo. Una usanza, quella degli indumenti, che per lui non è una novità anche se la consistenza dei tessuti è molto diversa, in alcuni momenti quasi fastidiosa per la sua pelle.
L'ambiente è teso. Jules ha imparato a riconoscere il significato delle espressioni del volto, non è facile per colui che appartiene a una specie senza testa e viso.
Vede gente con quella che definiscono faccia da funerale, non prevede nulla di buono. Il direttore generale rompe il silenzio:
-abbiamo progredito parecchio con il programma spaziale per le esplorazioni lontane, questo grazie anche al tuo contributo. Siamo riusciti a individuare una fenditura spazio-temporale. Secondo noi aveva la possibilità di portare al tuo mondo; abbiamo fatto entrare un satellite e ora ha iniziato a inviare le immagini.-
L'alieno trasale, riesce a stento a non tremare; il terrestre continua a parlare:
-non è quello che attendevamo. Non riesco a trovare le parole esatte per spiegarti... è meglio che tu veda con i tuoi occhi.-
Il proiettore olografico riempie la sala riunioni con figure tridimensionali. Definite e orrende.
Hta/je completamente avvolto da una nube; il radiospettrometro garantisce che è costituita da una miscela di gas tossici. Nessuna forma di vita presente sul pianeta che mostra una superficie ricoperta di crateri carbonizzati.
Città, strade, strutture tutto è scomparso, finito. I satelliti, e sorgenti, sono due asteroidi rocciosi completamente aridi.
Nello spazio vagano detriti di ogni dimensione e resti di navi spaziali sventrate e distrutte circondate da una miriade di cadaveri alla deriva; Ovwfa, il mondo che contendeva il controllo del sistema planetario, è una sfera in fiamme. Pira funebre di una intera popolazione.
Jules esprime profonda tristezza; racconta ai presenti di non avere idea di quello che è accaduto mentre tentano di confortarlo. In realtà conosce la tragica verità. Dall'inizio dell'operazione di infiltrazione è trascorso del tempo e la situazione è degenerata in un abbraccio mortale reso molto energico dall'impiego massivo di armi a fusione.
Pensa al suo inconscio; un altra novità appresa vivendo sulla terra. Forse, involontariamente , ha ritardato la trasmissione delle informazioni necessarie all'invasione perché desidera essere per sempre cittadino di un mondo nuovo e lasciare all'oblio la sua precedente esistenza.
Contemporaneamente sente che la sua coscienza porta un peso supplementare; alle 2 vite stroncate con rabbia deve aggiungere la fine di milioni di individui e si sente sollevato, e in colpa, perché ora nessuno ha la possibilità di tradirlo e svelare le ragioni occulte della sua presenza.
Una forma di vita unica trasferita in un pianeta alieno; questo è il destino che non ha mai lontanamente immaginato. Tenta sempre di dimenticare il reale motivo della sua presenza, nessuno deve sapere.
Quando durante il sonno i ricordi e i sogni si uniscono una voce, lenta e sommessa, risuona nella sua mente...c'era una volta un pianeta lontano lontano dove uno degli abitanti aveva...