domenica 25 gennaio 2015

DISINFESTAZIONE

Anche per questa volta aveva finito il lavoro. Intorno a lui la confusione era ancora enorme, ma la disinfestazione ultimata; tutto sarebbe tornato alla normalità abbastanza rapidamente.
Argon posizionò una esile sedia in lega leggera vicino ad un tavolo in vetro sintetico parzialmente occupato da piatti e posate in disordine. Si accomodò, estrasse il terminale portatile per preparare il conto del proprio servizio. Prima di procedere decise di concedersi qualche minuto di rilassamento; la calma dopo un intervento urgente.
Osservò la sala principale del ristorante “AstroGastro” incorporata in posizione panoramica nella stazione autorbitante di transito Teta 51B.
Quando aveva iniziato al sua attività indipendente Teta 51B non era riportata da alcune carte astrali. Era piccola, minima. Ora le strutture multiple artificiali collegate tra loro avevano creato un corpo cosmico di grandi dimensioni che contava 758.000 abitanti permanenti oltre alle persone in transito. Ed era in continua espansione.
All’interno si trovavano diversi ristoranti ma “AstroGastro”, con 2.330 tavoli disponibili in svariate sale, era il più celebre dell’universo conosciuto. Diretto dalla famosa chef Verona Lin Mi, unica proprietaria, seguita da uno stuolo di assistenti, droidi e cucine robotizzate proponeva piatti superfusion tra antiche tradizioni gastronomiche e gustosi vegetali provenienti dai mondi più selvaggi delle cento galassie.
Ora sedeva sopra ad un divanetto calpestato e senza cuscini; l’abito bianco macchiato e stropicciato era lo sfondo sul quale risaltavano i lunghi capelli rossi in disordine non più trattenuti dal cappello da cuoco ormai perso. Argon osservò che la capigliatura di Verona era simile ai 105 tentacoli di una piovra fosforescente che viveva nei laghi del planetoide Blacido.
Nelle vicinanze, seduto sconsolato sopra un grosso vaso lucido capovolto, si intravedeva la lunga e magra figura dell’architetto Roger Vanwhite, lo specialista che aveva curato la recente ristrutturazione della sala principale. Con il volto inespressivo e lo sguardo perso nel vuoto, oltre al completo rosso bagnato e strappato, assomigliava ad uno dei tanti inciampati e caduti nelle viscide meduse striscianti e calde che popolano gli asteroidi vulcanici dell’ ellisse Epsilon.
Quando Argon aveva iniziato a lavorare, al termine della scuola di specializzazione in ingegneria strutturale cosmica, non immaginava di assistere a scene del genere. Anzi non pensava neanche lontanamente che sarebbe diventato un disinfestatore.
Dopo un certo numero di anni alle dipendenze della Compagnia Costruzioni Andromeda trascorso a correre tra ufficio progetti e cantieri persi nel vuoto spaziale decise che non voleva più farsi rovinare gli occhi dal lettore retinico del segnatempo lavorativo.
Cultore di botanica diventò indipendente ed acquistò una navetta appartenuta alla Flotta Difensiva Intergalattica. Un colpo di fortuna. Dopo alcuni secoli di esplorazioni che avevano portato alla individuazione di 2.352 pianeti con atmosfera adatta alla specie umana e popolati da flora e fauna i membri del Consiglio Transmondiale, assisti dagli anziani dell’ Accademia Panscientifica si erano resi conto che nell’universo gli umani erano soli. Altre forme di vita evoluta, e potenziali minacce, non esistevano. Inoltre la Flotta Difensiva nelle missioni esploranti era surclassata in rapidità di gruppi di privati che attratti da potenziali guadagni e con spirito di iniziativa raggiungevano innumerevoli corpi celesti.
Dismisero l’intera flotta e le navette attrezzate per il volo in atmosfera, sub spaziale ed ipercosmico vendute quasi al prezzo di rottami.
Argon ribattezzò il suo piccolo vascello “Rivero” e si dedicò alla ricerca di erbe dalle quali sintetizzare principi attivi per la produzione di farmaci a base naturale. Visitò decine di mondi, a volte inesplorati, familiarizzando con la fauna che li popolava.
La necessità di medicine naturali era urgente. Quelle sintetiche curavano con efficacia i disturbi ma inducevano mutazioni e degenerazioni cellulari.
Il periodo pionieristico terminò anche in quel settore e le Conglomerate organizzarono la coltivazione estensiva ed industriale di piante medicinali occupando la superficie di interi pianeti avuti in concessione.
Si impegnò così in un'altra attività: la protezione di strutture ed installazioni dalla presenza della fauna. Con la “Rivero” emettendo luci, suoni e spargendo polveri allontanava in modo innocuo gli animali quando creavano situazioni di pericolo.
L’umanità, agli albori dell’esplorazione galattica, aveva creato una moltitudine di sensori per rilevare la presenza degli animali. Argon si era reso conto che non servivano a molto.
Le varie specie si manifestavano in modo evidente. Mentre solcava a bassa quota i cieli verdi di Polario, un pianeta ricoperto di foreste, avvistò le figure alte almeno 3 metri dei Klank che saltavano in posizione semieretta. Coperti si pelo nero e distinti da una piccola testa dotata di proboscide hanno arti che terminano con sette dita.
Sempre molto nervosi ed ipersensibili, disturbati dalla presenza della “Rivero”, sradicarono gli alberi azzurri e li scagliarono in alto con discreta mira costringendo Argon ad imparare all’istante le manovre evasive per non essere abbattuto.
Nelle paludi metanifere che ricoprono la superficie di Minus vivono degli eptodonti. Le sette zampe pinnate asimmetriche fanno parte di un corpo lungo di pelle liscia giallognola che filtra dal fango i microrganismi dei quali si nutrono. Non hanno occhi ed orecchie, mancano naso e bocca e si muovono guidati dalla sensibilità cellulare agli impulsi elettromagnetici.
Frequentemente scambiano le sonde geologiche a trascinamento per loro simili e giocano, pesantemente, con loro portandole sul fondo insieme al drone volante al quale sono vincolate tramite un cavo guida.
La mancanza di adeguate misure per la protezione dagli animali provocò non solo la distruzione di una grande raffineria di idrogeno ma uno spaventoso incendio che devastò il pianeta Karborundis. I grandi volatili dotati di 4 ali che lo popolano si nutrono mangiando rami di alberi pietrificati. Il becco corto è corredato di una doppia fila di denti aguzzi dai quali cola in continuazione una secrezione acida che intacca i duri rami rammollendoli e che corrose anche tubi e serbatoi di idrogeno grezzo provocando una spaventosa e rovente esplosione.
Argon sospirò. Solo un disinfestatore della sua classe è in grado di comprendere il pericolo che proviene anche dal non rilevabile strumentalmente, dalle piccole creature. La sua prima indimenticabile esperienza avvenne nelle praterie del planetoide Ulys.
I nugoli composti dai milioni dei microscopici ma incredibilmente robusti insetti che vivono tra foglie e piante impattavano in continuazione con la “Rivero”. Produssero delle nanoincranature strutturali che già a velocità subspaziale rischiarono di provocare il cedimento della navetta. Dopo il terrore Argon si rese conto delle possibilità di fare affari che poteva avere occupandosi di disinfestazioni.
Al ristorante “AstroGastro” l’architetto Vanwhite aveva previsto una magnifica cultura idroponica di piante ornamentali colorate circondate da centinaia di piccoli sassi irregolari e neri che si trovano sulla superficie di roccia dura e ghiaccio del vicino pianeta Chimber. Lui e gli assistenti avrebbero dovuto conoscere meglio le caratteristiche degli insetti che è possibile incontrare in migliaia di mondi.
Non erano pietre ma bozzoli di Grib; un piccolo essere lungo poche decine di millimetri dotato di 6 zampe che sporgono da un corpo quasi trasparente. Una forma di vita perfettamente adattata al proprio mondo che si nutre rosicchiando le rocce inorganiche e dalla digestione delle polveri sintetizza l’occorrente alla sopravvivenza alimentare.
Arrivata l’ora della metamorfosi i nuovi Grib rompendo dall’interno i bozzoli erano venuti alla luce. Affamatissimi e senza il loro cibo abituale avevano iniziato a mangiare frammenti di oggetti che, secondo il loro codice genetico, contenevano sostanze che gli avrebbero permesso di placare il proprio appetito.
In poche decine di minuti intaccarono tutti i dispositivi elettronici, fibre ottiche, cavi e tubi. Si erano manifestate anomalie simultanee di ogni genere innescando il panico. I Grib sono anche attirati dal materiale della ormai diffuse protesi biomeccaniche in grado di potenziare ed esaltare caratteristiche del corpo umano.
Un buon numero di clienti era stato dolorosamente pizzicato, ferito e vagava con arti penzolanti, trascinava gambe fuori uso e mostrava prese dati craniali frammentate.
Argon osservò i Grib. Li aveva delicatamente aspirati tutti in contenitori trasparenti ad atmosfera controllata. Come previsto dai protocolli zoogalattici non aveva arrecato loro danno o disturbo e li avrebbe trasportati e liberati nel loro mondo originario.
Era bastato attrarli lasciando sul pavimento qualche mucchietto di polvere di pirite miscelato con granelli di carbonato di calcio.
I soccorsi si erano ormai organizzati. Prima i presenti, in paziente fila, erano medicati dal personale sanitario e poi visti dagli specialisti biomeccanici.
Verona contemplava depressa i Grib e non aveva ancora percepito l’indice della mano sinistra che sventolava senza controllo. Il termometro installato nel dito, per misurare all’istante la temperatura dei cibi, era spento probabilmente per sempre.
Argon comprese che la pausa era terminata e si affrettò a preparare la fattura.
Era meglio presentare il conto prima che i biomeccanici avvertissero Verona del termometro.
Una chef in crisi neuroisterica non è in grado di trovare la carta di credito.
Ed Argon è molto sensibile al buon funzionamento dei sistemi di transazione monetaria.

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