Come ogni giorno da
quando la costruzione esisteva le luci del tramonto accarezzavano la
facciata in stile liberty di Villa Fuller e creavano improvvisi ed
astratti giochi di colori con le grandi finestre dai vetri colorati
mentre le innumerevoli lanterne orientali precedentemente accese e
posizionate lungo i sentieri progressivamente andavano ad illuminare
le prime ombre delle notte che silenziosamente si avvicinavano alla
grande e storica Villa Fuller.
Invariabilmente,quando
il sole se ne era andato completamente dal cielo,le candide e calde
luci interrate che fiancheggiavano il lungo viale di ingresso si
attivavano ed una chiara linea di luce congiungeva l’antico
cancello con l’ampia porta di accesso al salone della villa e
qualche istante dopo come tante altre innumerevoli sere Miss
Marianna,considerata una delle più avvenenti transessuali
dell’intera Unione Europea,usciva dalla grande villa e con le
movenze di una modella in passerella percorreva il lungo viale fino
al cancello che poi apriva.
Per quella particolare
sera di metà Settembre aveva deciso di indossare un completo blu
mosso esclusivamente dai lunghi capelli studiatamente lasciati liberi
e sciolti;Miss Marianna,dopo l’apertura del cancello,lentamente
ritornava verso la villa mettendo in risalto,grazie alla stoffa
pregiata accuratamente tagliata del suo abito,le caratteristiche di
un fisico statuario ed entrava nel grande salone di ricevimento che
illuminato a giorno attendeva gli ospiti.
Miss Marianna con un
ultimo rapido sguardo rapido ma comunque attento ai dettagli
verificava che tutto fosse in ordine lungo le scale ed ai tavoli,nei
salotti e salottini mentre in precedenza aveva controllato il
perfetto stato delle tante camere e dei loro servizi;durante queste
decine di secondi somellier,camerieri,barman,cuochi,pasticceri e
l’intera orchestra posizionata al centro del salone erano immobili
e silenziosi fino a quando con voce alta e calda Miss Marianna
pronunciava una frase che a Villa Fuller è una tradizione –
signori,la casa dei sublimi piaceri è aperta! – ed immediatamente
dopo l’orchestra cominciava a suonare mentre il personale vestito
in eleganti uniformi iniziava a muoversi.
Quando la musica
lanciata nell’aria dall’orchestra di quindici elementi era
arrivata anche nei locali più remoti di Villa Fuller dall’ampio
ballatoio del piano superiore ,che si affacciava sul grande salone
della villa,provenienti dall’ala della costruzione a loro
esclusivamente riservata, apparivano gli accompagnatori dal fisico
perfetto e dal fascino misterioso che con calma scendevano dalle due
larghe scale disponibili e raggiungevano il salone in attesa dei
clienti e di esaudire i loro desideri.
Miss Marianna li
osservava sempre e le faceva uno strano ed inspiegabile effetto la
consapevolezza di essere l’unica donna presente a Villa Fuller ed
accompagnava queste sensazioni all’altrettanto matematica sicurezza
che nessun cliente sarebbe entrato nella “Casa dei sublimi piaceri”
alla ricerca delle sue attenzioni ma che al contrario tutti gli
ospiti,uomini e donne,non vedevano l’ora di affidarsi agli
accompagnatori,veri autentici esperti in tutte le arti rilassanti ed
erotiche conosciute.
La politica aziendale
della “Personal Entertainement”,multinazionale quotata in borsa e
sempre al rialzo,proprietaria di Villa Fuller e di innumerevoli case
dei sublimi piaceri simili in ogni parte del mondo dove questo fosse
concesso era semplice ed efficace:servizi di intrattenimento
personale per clienti di alto livello di entrambi i sessi a partire
da un buon cocktail e passando per un massaggio rilassante si
arrivava ad ogni possibile pratica e fantasia sessuale e tutto questo
messo in atto esclusivamente da splendidi,affascinanti e sportivi
giovanotti in ambienti estremamente riservati ed affidati a personale
di assoluta discrezione.
Una formula di
successo che attrae a Villa Fuller manager,dirigenti pubblici e
privati ed importanti personalità politiche di ogni nazionalità ed
in molti casi proprio gli impenetrabili e sicuri salottini di Villa
Fuller sono utilizzati per importanti e segrete trattative di ogni
genere seguite,per rintemprarsi dalle fatiche e festeggiarne il buon
esito,dai piaceri del palato e della carne;il rumore imponente del
motore di una vettura sportiva appena arrivata di fronte alla
scalinata di Villa Fuller distoglie Miss Marianna da questi pensieri
e rapidamente si posiziona dietro l’autentico tavolino
dell’ottocento posizionato accanto alla porta di ingresso dove
trovano posto tutti i possibili dispositivi per transazioni
elettroniche cifrate e si prepara a svolgere con efficienza il suo
lavoro di responsabile generale ed,altrettanto fondamentale,di
cassiera.
Dalla sua principale
postazione di lavoro Miss Marianna è in grado di vedere,oltre che il
salone di ricevimento della villa,anche l’intero viale di accesso
percorso da grandi berline dai vetri a specchio a volte precedute da
squadrati fuoristrada dai quali scendono silenziosi uomini di scorta
e specialisti;questi ultimi chiedono sempre,con molta cortesia,di
potere verificare e bonificare i locali dove i loro principali si
intratterranno alla ricerca di eventuali dispositivi di spionaggio e
registrazione elettronica abusivi.
Miss Marianna
acconsente e sorride felice,altri clienti alla ricerca di molta
privacy,una merce rara per la quale pagheranno una tariffa doppia
e,come vogliono le regole di Villa Fuller,in anticipo.
La notte è
invecchiata accompagnata dalla musica e dall’esaltazione dei sensi
ed anche gli ultimi ospiti hanno lasciato da poco la “casa dei
sublimi piaceri” mentre le lanterne orientali affievoliscono le
loro calde luci fino allo spegnimento lasciando dilagare nel grande
giardino quello che rimane del buio della notte;Miss Marianna a sua
volta spegne le luci che illuminano il viale di accesso e con voce
lievemente stanca si rivolge al personale – signori,anche per oggi
abbiamo portato a termine il nostro lavoro con stile,lasciamo campo
libero agli specialisti delle pulizie – e dopo questa ultima frase
gli splendidi accompagnatori,senza un cenno di saluto,si ritirano
nell’ala di Villa Fuller a loro riservata e dove nessuno del
personale,neanche una prima donna come Miss Marianna,è ammesso.
Gli accompagnatori si
sono allontanati mentre almeno il personale prima di uscire rivolge
qualche umano e cortese saluto a Miss Marianna che ha sicuramente il
grande pregio di diventare sempre una grande amica di tutti e che ora
osserva la villa malinconicamente vuota mentre la musica è stata
sostituita di rumori degli aspirapolveri e delle macchine
lavapavimenti degli addetti alle pulizie;esce rapidamente per ultima
dalla grande costruzione e si avvicina alla propria autovettura
intenzionata a raggiungere rapidamente il proprio appartamento in
piazza Alvarez nel cuore della città mentre nello stesso tempo un
corteo formato da tre anonime monovolume percorre il viale di accesso
e con ordine si allineano in sosta nell’ampia ed ora vuota area di
parcheggio.
La prima persona che
esce da una delle monovolume è un uomo non più giovane dagli abiti
semplici,grassoccio con i capelli ormai bianchi ed un lieve alone di
barba che risalta sul volto ed a bassa voce si rivolge a Miss
Marianna – Buonasera . . . . o buon giorno,vista l’ora,siamo
venuti ad occuparci del benessere dei ragazzi . . . e lei come si
sente Marianna? –
- Bene Professor
Unizuki – risponde Miss Marianna già seduta all’interno della
propria automobile – solamente un poco stanca come al solito . . .
penso che anche i ragazzi saranno nelle mie stesse condizioni ma
sicuramente lei ed il suo staff li rimetterete in forma –
- non si preoccupi
Marianna domani saranno brillanti e perfetti,arrivederci – e dopo
la risposta del Professor Unizuki Miss Marianna chiude la portiera e
si avvia lungo il viale di ingresso lasciando alle sue spalle Villa
Fuller ed immersa di nuovo nei suoi pensieri non può fare a meno di
notare per l’ennesima volta che la Personal Entertainement ha la
massima cura di coloro che sono alle sue dipendenze.
Gli accompagnatori in
servizio a Villa Fuller sono assistiti direttamente dal Professor
Vania Unizuki,specialista in tecnologie mediche generali
dell’ospedale universitario,e da tutto il suo staff al
completo;sicuramente un costo notevole ma la Personal Entertainement
ha bilanci che possono permettere questo ed altro e poi,pensa Miss
Marianna,- non sono affari miei,ed è ora di staccare anche con la
testa - e con una mano perfettamente curata attiva un lettore CD che
immediatamente inonda l’abitacolo di heavy metal mentre la vettura
percorre a velocità sostenuta le vuote strade della città ancora
immersa nella notte.
Contemporaneamente,come
nella celebrazione di un rituale da tempo praticato,le persone che
compongono lo staff del Professor Unizuki scaricano dalle monovolume
contenitori di alluminio antiurto e nelle loro uniformi azzurre e
verdi si dispongono in fila indiana davanti all’unica porta che
permette dall’esterno un accesso diretto all’ala di Villa Fuller
riservata agli accompagnatori e quando tutti sono allineati il
Professor Unizuki inserisce una chip-card,della quale è l’unico
possessore, nel lettore accanto alla porta che preceduta dal sordo
rumore degli interblocchi metallici che si muovono si apre
permettendo a tutta la fila di specialisti in attesa di entrare.
Il Professor Unizuki
verifica che anche l’ultimo componente dello staff abbia messo
piede all’interno di Villa Fuller e con una seconda ed apposita
sim-card comanda dall’interno la chiusura della porta mentre
automaticamente il livello di luminosità del locale aumenta.
Gli accompagnatori
sono tutti coricati,in uno stato di apparente sonno,su delle cuccette
mediche accuratamente allineate e distanziate dentro ad un ampio
salone illuminato da luci bluastre mentre lungo le pareti sono
disposti sistemi ed apparecchiature di analisi e diagnosi e dopo
alcuni istanti durante i quali tutto lo staff osserva immobile il
silenzioso Professor Unizuki quest’ultimo con voce calma e
distaccata comunica a tutti l’inizio della loro quotidiana
missione –medici,tecnici specialisti ognuno ai propri
compiti,iniziamo con le verifiche generali ed in caso di problemi
provvederemo alle sostituzioni o riparazioni fisiche o biologiche del
caso – e gli specialisti iniziano con gesti sicuri ad applicare ai
corpi degli accompagnatori elettrodi e sensori mentre il professor
Unizuki osserva con sguardo attento e si tiene pronto ad intervenire
alla minima difficoltà.
Vania Unizuki,mentre
osserva compiaciuto i notevoli livelli di efficienza raggiunti dai
componenti del suo staff,non può fare a meno di pensare a quello che
era chiamato “progetto centurione” ed alla sua imprevedibile
evoluzione;da più parti era forte la volontà di creare soldati
perfetti ma le tecnologie della clonazione,ormai mature per un
impiego pratico,erano state messe al bando da tutti i governi
legittimi ed illegittimi del pianeta per i primi troppo spaventose da
presentare all’opinione pubblica mentre i secondi le ritenevano
destabilizzanti ed allora si decise di generare i “centurioni”,un
raffinato incrocio tra le bio-tecnologie più evolute e l’elettronica
dedicata all’intelligenza artificiale al vertice delle proprie
potenzialità.
Microchip ad
elevatissima scala di integrazione,programmabili per induzione
elettromagnetica,ed alimentati da energia biomeccanica vennero
direttamente integrati dentro agli embrioni di tessuti artificiali
cerebrali,ossei e muscolari e poi intorno a loro,immersi in liquidi
sterili e rinchiusi in camere ambientali rigidamente
controllate,vennero fatti crescere dei corpi programmabili e
controllabili;dopo molti tentativi che avevano avuto come conclusione
l’incenerimento di esseri dalle sembianze deformi e dai sistemi
mentali completamente instabili i “centurioni” avevano iniziato a
vivere.
Le loro capacità
sensoriali e cerebrali erano estremamente evolute,tutti i ministeri
interessati al progetto ne presero atto,ma i loro corpi,esposti agli
ambienti ostili dei campi di battaglia,si deterioravano rapidamente
ed era diventato subito evidente che per ottenere il massimo dai
“centurioni” era necessaria una continua e quotidiana
manutenzione per aggiungere tessuti dell’epidermide,sostituire
organi interni o semplicemente per allineare l’attività elettrica
del sistema neurologico.
La mole di assistenza
necessaria non poteva essere portata con continuazione sulla prima
linea di un fronte ed i “centurioni” diventarono inutili,i
finanziamenti sospesi ed il progetto cancellato e fu allora che,come
un salvatore,intervenne la Personal Entertainement;la già celebre
multinazionale specializzata nella gestione di case di piacere,grazie
a profondi contatti con membri del parlamento,riuscì ad acquisire
l’intero progetto e coinvolse di nuovo tutti gli specialisti in una
operazione che aveva come scopo la riconversione dei “centurioni”
ai particolari compiti degli accompagnatori a partire da una completa
riprogrammazione comportamentale.
E così, ieri come
oggi,vincolati al più assoluto segreto tanti staff come quello del
Professor Unizuki operano nelle innumerevoli case uguali a Villa
Fuller sparse per il mondo ricavandone interessanti compensi mentre
la ignara clientela è sempre più soddisfatta delle prestazioni di
questi splendidi accompagnatori sempre gentili e disponibili.
- Professore!,siamo
pronti per l’analisi finale delle cartelle personali – la voce
della dottoressa Lucia Walbolt distoglie il Professor Unizuki dai
pensieri portati dalla memoria – Bene,dottoressa iniziate a
ragguagliarmi – dice il professore mentre lo staff si dispone
intorno a lui formando un cerchio ed ogni componente illustra la
situazione dei centurioni che deve seguire;niente di
particolare,tutti i centurioni del piacere sono in condizioni
ottimali,forse in futuro per due di loro sarà necessaria la
sostituzione rispettivamente di un muscolo cardiaco e di alcuni
tratti di arteria e per tutti si prospetta l’impiego di endovene
rigeneranti per mantenere morbida l’epidermide.
- Bene . . . molto
bene stiamo lavorando ottimamente,prossimamente pianificheremo gli
interventi proposti che approvo incodizionatamente,ma andiamo bene .
. . anzi meglio del previsto – conclude il Professor Unizuki dopo
le accurate esposizioni biocliniche che ha appena ascoltato e
prosegue – per oggi abbiamo già sviluppato quasi tutto il piano di
lavoro che avevo previsto,manca solo l’effettuazione dell’analisi
elettronica,e quindi vi chiedo di collaborare con il Dottor Popovich
in modo da portare a termine questa ultima operazione,poi potremo
andarcene -.
Mentre il Dottor
Popovich apre i software di gestione dell’analisi elettronica gli
altri componenti individuano in prossimità dell’orecchio sinistro
un microscopico foro,apparentemente uno dei tanti pori della
pelle,definito il connettore dove con grande cautela introducono un
lungo e sottile ago sonda elettronico interfacciato con i software di
gestione dell’analisi elettronica;il Professor Unizuki osserva
sempre attentamente e quando tutti gli aghi sonda sono penetrati
avverte il Dottor Popovich – siamo pronti – poi si rivolge allo
staff – monitorate con attenzione i parametri fisici e
neurologici,Dottor Popovich avanti con l’analisi –
- Analisi elettronica
avviata . . . inizializzazione regolare,confermo analisi in corso
Professore – replica il Dottor Popovich ed il Professor Unizuki,che
è sempre stato affascinato da questa operazione,osserva i monitor
del sistema di analisi che mostrano l’intero contenuto della
memoria dei centurioni mentre viene recepito tramite l’ago sonda
connesso direttamente al chip cerebrale centrale;la vera potenza dei
centurioni sono le capacità di acquisizione dei dati,di questo il
Professor Unizuki ne è profondamente certo,e lui sa come i loro
occhi possono vedere molto lontano,il loro udito amplificare suoni
inudibili per qualsiasi essere umano ed è perfettamente consapevole
delle capacità di intercettazione a breve raggio delle onde
cerebrali.
E memorizzano
implacabilmente tutto e le verifiche di sicurezza,le tante cacce ad
eventuali dispositivi di intercettazione,che prima del loro ingresso
molti dei potenti clienti delle case del sublime piacere ordinano e
pagano non servono a nulla;nessuno è in grado di individuare i
sistemi elettronici innestati in profondità ed aggregati
biologicamente ai corpi degli accompagnatori.
- Professor Unizuki –
dice il Dottor Popovich alzando lo sguardo dai monitor – l’analisi
è terminata,potete disconnettere –
- eccellente,come
sempre,Dottor Popovich – risponde con voce calma,distaccata il
Professor Unizuki – sfilate gli aghi sonda – e mentre si
provvede a questa ultima operazione i dati compressi in file a
ottupla criptazione sono trasferiti all’archivio della
impenetrabile sede centrale della Personal Entertainement ad Hong
Kong;in questo archivio che ufficialmente non esiste,ma che è di
fatto conosciuto da tutto il personale specialistico della
compagnia,sono immagazzinate milioni di informazioni
riservate,segrete,innominabili ed inconfessabili e saranno impiegate
dagli analisti e dai manager delle tante conglomerate delle quali,con
grande discrezione,la Personal Entertainement detiene la maggioranza
delle azioni e sarà così facile,molto facile,condizionare le scelte
di parlamenti,governi,responsabili militari e dirigenti di grandi
imprese in modo da fare sempre buoni e prosperi affari.
Lo staff ha terminato
l’ultima operazione necessaria ed il Professor Unizuki osserva
soddisfatto i suoi specialisti;hanno richiuso i contenitori,gli
accompagnatori sono ancora in fase di riposo autoprogrammato,senza
dire una parola il Professore si avvicina alla porta e la apre
permettendo al bagliore delle prime luci dell’alba di entrare.
I componenti dello
staff sciamano fuori e raggiungono le monovolume che hanno le
carrozzerie ricoperte dalle gocce della rugiada del mattino mentre il
Professor Unizuki con un ultimo paterno sguardo verso i centurioni
accosta la porta che è immediatamente bloccata dal potente sistema
di sicurezza.
Prima di salire in
macchina un ultimo pensiero,sempre il solito ultimo
pensiero,attraversa la mente del professor Unizuki:non esistono più
i fronti immersi nel sangue ed avvolti nella polvere,ora le guerre
sono trasversali alle nazioni e si combattono con le informazioni,ed
in questo ultimo e nuovo campo di battaglia i centurioni sono
certamente i più potenti guerrieri esistenti.
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